QUANDO LA POLITICA DEI PROGRAMMI VIENE SOSTITUITA DA QUELLA DELLA CALUNNIA
Nota di risposta al candidato a Sindaco Adone Pistolesi, della lista civica Insieme per un futuro.
Risulta oramai un vezzo dell’ attuale modo di fare politica quello di detronizzare l’avversario politico con l’utilizzo di espressioni generiche, offensive della altrui dignità, perfino calunniose, spesso proferite in campagna elettorale, sintomatico di un modo di fare che con la politica, quella vera nella accezione più nobile del termine, si colloca molto distante.
Nell’evidenziare che tale patologico comportamento, spesso condotto per creare artatamente e vilmente un oscuro quadro di consenso elettorale, è chiaramente sintomatico di una evidente mancanza di contenuti politico-programmatici, e di strategie di miglioramento dei servizi alla Comunità amministrata, che invece dovrebbero ispirare la scesa in campo di una coalizione, rispetto ai quali dovrebbe ispirare lazione politica del cambiamento, e rispetto ai quali si dovrebbe misurare la differenza della linea politica per la quale si chiede allelettore il proprio consenso.
Mi riferisco alla pubblicazione di una nota diffusa sui social qualche giorno addietro ad opera del candidato a Sindaco Adone Pistolesi, della lista civica Insieme per un futuro, con cui anzichè rendere noti agli Elettori quelle che sono le proprie linee di governo alla base della sua candidatura, si lascia andare a delle fantasiose quanto gratuite illazioni, gravi quanto calunniosi giudizi dellazione di governo posta in essere da questa Amministrazione comunale, fornendo un quadro assolutamente falso e dall’acro sapore della bugia. Infatti se in una competizione elettorale spesso vengono inaspriti toni, regole di correttezza e soprattutto fair play, che dovrebbero essere alla base di una sana e corretta campagna elettorale, ciò nonostante non è tollerabile – nei confronti di nessuno, men che meno della mia persona, – peraltro elogiata nel corso dell’ultimo Consiglio comunale per morale e sano agire politico-, mistificare la verità fattuale, con l’utilizzo di toni e parole sprezzanti che, trascendendo dai fatti specifici, finiscano per essere attacchi gratuiti e ingiustificati alla persona, alla sua morale e alla storia di ognuno di noi. Ciò non è consentito e non può oltremodo essere tollerato, atteso che così facendo si viene a rappresentare ai Cittadini elettori un quadro alterato della verità che tradisce la fiducia dei medesimi elettori, pensando, erroneamente, che così possono essere presi in giro. Insomma, non bisogna travalicare i confini di una critica serena e obiettiva.
Questo però non toglie che non si può mai trascendere i limiti della cosiddetta «continenza», ossia il confine tra l’addebito di un fatto preciso e dimostrabile e, invece, la generica contestazione che non fa riferimento ad alcun preciso comportamento. Infatti i social network, quelli che Lei ha utilizzato, se da un lato agevolano, velocizzandola, la diffusione a una platea enorme di persone, pensieri che possono risultare denigratori e offensivi, è bene ricordare qual è il limite tra diffamazione, penalmente perseguibile, e la critica politica, con cui viene offerta la possibilità, a chiunque, di dare libera manifestazione del proprio pensiero.
Orbene in tale nota, rivolgendosi ai nostri Concittadini si è lasciato andare ad una sequela di plateali bugie, di Collodiana memoria, attribuendo (sic!!!) a questa Amministrazione comunale:
– la responsabilità del dissesto economico-finanziario, quando tale situazione è stata ereditata dalle precedenti Amministrazioni, e questa Amministrazione virtuosamente si è resa protagonista del suo risanamento, certificato dal Ministero dellInterno. Oggi viene consegnato alla nuova Amministrazione comunale che si insedierà dopo il 12 giugno un Comune sano, senza debiti, e con una florida situazione di cassa.
– aver inasprito i tributi e le entrate patrimoniali, con aliquote al massimo. Dovrebbe sapere, con ben sa, che linasprimento in aumento delle aliquote è un preciso obbligo imposto dalla normativa vigente, e giammai un libera prerogativa di una Amministrazione comunale.
– aver sprecato denaro pubblico. L’ azione politico-amministrativa posta in essere da questa Amministrazione comunale, sin dal suo insediamento, si è caratterizzata da morigeratezza e parsimonia, peraltro imposta quale obbligo di legge, dalla normativa vigente sul dissesto finanziario. E proprio tale virtuosa condotta ha consentito all’ Ente di garantire soddisfacenti livelli di efficienza ed efficacia e continuità ai servizi essenziali ai Cittadini, senza ricorrere ad anticipazioni di liquidità da parte della Banca Tesoriera comunale, perseguendo l’ apprezzabile obiettivo di condurre l’ Ente in unattuale situazione di benessere economico-finanziario e senza un euro di debiti nei confronti dei creditori.
– disagi e disservizi. Da una ereditata situazione fatta di debiti, di carenze strutturali e insoddisfacenti servizi alla Comunità, questa Amministrazione comunale nel condurre lazione di risanamento dellEnte, è riuscita nella mirabolante impresa di colmare il gap in cui versavano i servizi comunali, riuscendo a raggiungere soddisfacenti livelli di qualità di detti servizi, demandando alla nuova Amministrazione di continuare lopera di miglioramento.
– condizionamento mafioso. Se per quanto detto e dimostrato sin qui, la Sua critica politica avesse raggiunto inusitati livelli di edulcorazione e mistificazione della verità, a spregio della verità fattuale e al fine di utilizzare espedienti insani e limacciosi per erodere consenso elettorale, è riuscito con la presente affermazione di oltrepassare i limiti della decenza e del pudore, dimostrando di avere poco rispetto ancor prima della verità, e delle altrui persone, della Sua stessa dignità, ben conoscendo la storia personale e la moralità che ha caratterizzato la vita privata e di pubblico amministratore dello scrivente, e mi sia consentito della squadra di governo che mi ha accompagnato in questo mandato amministrativo. Anzichè lasciarsi andare a siffatto e violento luogo comune che caratterizza la vita amministrativa di tante realtà locali, utilizzando generiche e apodittiche gravi affermazioni, avrebbe dovuto avere la responsabilità di fornire chiari ed puntuali elementi che avrebbero potuto condurre a siffatte dichiarazione, e soprattutto chiedo a Lei Pubblico Amministratore, quale Consigliere comunale in questa legislatura, nell’esercizio della funzione di controllo a Lei specificatamente demandata dalla normativa vigente, perché non ha segnalato, denunciando, tempo per tempo, i fatti di cui solo Lei ne sarebbe venuto a conoscenza?????
Chiediamo che a questa domanda Lei possa dare al più presto una pubblica risposta.
IL SINDACO
E
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE