Bagnara Calabra – Il Capogruppo de “La Bagnara che VogliAmo” Mario Romeo interviene con una nota nel dibattito sulla litigiosità tra maggioranza e minoranza, rispondendo ad un articolo apparso sui media locali ieri:
Caro Amico Melo Tripodi
Da capogruppo di minoranza in consiglio non posso estraniarmi, anzi ne approfitto per contribuire alla discussione aperta dal tuo articolo pubblicato ieri sulla ” litigiosità tra maggioranza e minoranza “.
Vedi, fare politica OGGI è molto più difficile rispetto al passato e tu ne sei buon testimone per gli oltre 10 anni trascorsi in consiglio da amministratore sia di maggioranza che di opposizione.
La differenza sta nel modo di intendere la politica ” che dovrebbe essere l’equivalente di servizio ” e nient’altro.
Per governare bene ci vuole una buona politica e questa non può prescindere da alcuni elementi essenziali quali l’ascolto, la condivisione e il rispetto. Il tutto al di fuori da quelle che possono ” legittimamente” essere visioni ed idee differenti.
Perché oggi è tutto diverso ?
La risposta è semplice: perché la politica non esiste più, o meglio non esiste una certa cultura politica e tutto si incardina sulle individualità.
Per altro il nuovismo emerso in questi ultimi anni dalla cosiddetta società civile non avendo esperienze (amministrative e politiche) tende a concentrare tutta la propria azione politica esclusivamente sui social ed i social sono una brutta bestia poiché vi si costruiscono realtà virtuali per apparire migliori e comunque diversi da quello che si è.
In questi quasi 15 mesi in consiglio comunale con il gruppo consiliare che mi onoro di presiedere ci siamo trovati davanti “UN MURO”. Si, esattamente un muro, poiché non riesco a trovare termine migliore per descrivere la situazione vissuta. Considera che la prima nostra richiesta nel giorno stesso dell’insediamento del sindaco è stata quella di avere a disposizione una stanza in municipio per poter esercitare l’attività politica direttamente nel palazzo, quindi fianco a fianco con l’amministrazione e la maggioranza.
La loro risposta è stata: NO.
Quale migliore occasione sarebbe stata quella per discutere e contribuire alla risoluzione dei problemi? La vicinanza anche fisica spesso stempera le tensioni.
Ed invece, ci hanno detto di no.
Sono decine le interrogazioni di cui siamo in attesa di risposta, così anche per le richieste di accesso agli atti presentate. Parliamo di cose normalissime per una minoranza consiliare in quanto è utilizzando questi strumenti che si adempie con efficacia al diritto/dovere di controllo dell’attività di governo.
Si sa in consiglio comunale i toni alti o le diatribe ci sono state e sempre ci saranno, ma quello che oggi ci preoccupa e dovrebbe preoccupare tutti è la scarsa visione politico/ amministrativa dell’attuale Amministrazione che vive la quotidianità per altro facendo cattivo uso dei fondi destinati alla spesa corrente e accumulati grazie ai sacrifici della precedente amministrazione che ha lasciato i conti in ordine e consistenti fondi da investire. La spesa corrente è infatti triplicata rispetto al 2021 e non mi pare che i cittadini ne abbiano avuto beneficio.
A nome mio e a quello del gruppo che mi onoro di rappresentare in quanto persone per bene e molto sensibili nonchè radicate nel tessuto sociale del paese, ci rendiamo disponibili e aperti a qualunque tipo di dialogo che riguardi il futuro e il bene del paese.
Anche se, Caro Carmelo il futuro è adesso…. e non è una frase fatta, ma la certezza di avere davanti condizioni irripetibili di progresso e di benessere.
Si, mi riferisco ai 45 MILIONI di euro che l’attuale Amministrazione ha avuto in eredità dall’amministrazione Frosina, (fondi strasudati da record dei primati, che quasi neanche la città metropolitana di Reggio oggi ha a disposizione così tanti finanziamenti da spendere ). Probabilmente questi 45 milioni di finanziamenti sono stati poco pubblicizzati dai mezzi di informazione ( compreso il tuo giornale) ma la nostra visione era ed è che le opere fanno l’uomo e che queste opere ( avendo la certezza dei fondi) una volta concretizzate cambierebbero la qualità della vita della città.
Ricordo che questi 45 milioni sono relativi a molteplici opere pubbliche che risanerebbero il paese rilanciandolo :
IL PORTO, IL CAMPO SPORTIVO, IL PALAZZETTO DELLO SPORT, LA MESSA IN SICUREZZA DI STRADE DI (TUTTO IL TERRITORIO) COMPRESO NUOVE RISORSE IDRICHE E IL MIGLIORAMENTO DELLA RETE FOGNARIA, IL LUNGOMARE, IL DISSESTO IDROGEOLOGICO (VEDI LOCALITÀ LIVARA E I CANALONI CHE TAGLIANO IL PAESE ), L’ACQUEDOTTO DI PANTANO DEI LIMBI, L’AUDITORIUM, IL CENTRO ANTIVIOLENZA, IL COMPLETAMENTO DEL MURO CACILI’, NUOVE STRADE A SOSTEGNO DELL’AGRICOLTURA ( VEDI STRADA GRANARO) I FONDI PER IL MANTENIMENTO ED IL MIGLIORAMENTO DELL BORGO DI CERAMIDA.
Ed altro che sicuramente dimentico.
Questo è il presente e dovrebbe essere anche il futuro di Bagnara.
Qui si gioca la partita fondamentale di un’intera comunità.
Per l’attuale maggioranza questi finanziamenti era solo fumo negli occhi, “era il libro dei sogni “, non possono negarlo.
Oggi invece si sono resi conto che sono realtà. Il problema è che in questi 15 mesi di amministrazione hanno dato prova di non essere capaci di gestirli per metterli a frutto. La loro smodata volontà di cercare cavilli e la loro lentezza nelle decisioni sta mettendo a serio rischio l’utilizzabilità di questi finanziamenti. Ad oggi non uno, dicasi uno, bando pubblicato.
Bagnara non può permettersi di perdere questo treno stracarico di soldi. Il paese ne ha necessariamente bisogno e a noi che eravamo riusciti con grande capacità a portarli in cassaforte, questi ritardi ingiustificati, questo lassismo, ci preoccupano e allo stesso tempo ci mettono in tensione.
Ogni uomo ha pregi e difetti e noi di difetti ne abbiamo anche, ma tra questi non vi è certo l’intolleranza verso chi la pensa diversamente da noi o verso chi esercita il proprio diritto di controllo sulla gestione della cosa pubblica.
Nei cinque anni trascorsi (dell’ amministrazione Frosina) tra l’altro travagliati in quanto reduci da un dissesto che ci aveva lasciati praticamente con le braghe calate e senza una lira, non abbiamo mai risposto ai continui, ripetuti e quasi ossessivi attacchi ricevuti alzando i toni contro chi ci criticava”, né tantomeno abbiamo mai minacciato qualcuno o tolto il saluto per un like sui post dei nostri avversari.
Noi sui social non c’eravamo proprio.
Pensavamo solo a lavorare.
Oggi invece accade tutto questo, il clima è pesante, divisivo, di odio ed è giusto sottolinearlo sebbene la gente comune, ovvero quella non politicizzata, se ne è accorta. Tra l’altro basta andare sulle pagine social di taluni “rappresentanti del popolo” per trovare infami attacchi alle persone, espressioni volgari, a volte anche minacce e spesso pesantissime allusioni”.
Caro Melo, dunque, il tuo invito ad abbassare i toni dovrebbe più che altro essere rivolto alla nostra “controparte”. Noi non ci tiriamo indietro. Noi ci siamo.
Lo accogliamo comunque.
Ma abbassare i toni, non significa però stare zitti e buoni anche di fronte a scelte da noi ritenute sbagliate che possono arrecare danno al paese e alla intera collettività. No, in questi casi la nostra voce continuerà a farsi sentire come è nostro diritto e dovere fare.
Per il resto, chiudo, con questa frase: nella vita tutto torna e anche questa volta tutto tornerà. Stanne certo.
Importante che a perderci non sia Bagnara.