Anno bisesto, anno funesto: così recita un noto detto popolare. Il2020 sembra davvero avere tutte le caratteristiche per divenire uno dei peggiori momenti della storia del nostro Paese. A causa dell’epidemia influenzale provocata dall’ormai famigerato coronavirus denominato covid-19, in tutta Italia si vive da alcuni giorni un clima di incertezza, di confusione ma anche di tensione.In taluni casi si sono registrati anche episodi strani e pericolosi, talvolta di intolleranza e rabbia, dettati dal panico. Il turismo è in ginocchio, esiste un’evidente difficoltà per la maggioranza delleattività commerciali. La “locomotiva Nord”, in cui si sono sviluppati i focolai, sta viaggiando frenata, con impiegati a lavorare, per quanto possibile, da casa e con la produzione di molte aziende, decisamente ostacolata dagli eventi. Una situazione simile è difficile da individuare nella storia della Repubblica. Si può paragonare, per il timore generalizzato per la salute, alla crisi generata dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl nel 1986. Le radiazioni arrivarono in Italia e anche in quel caso, ad essere colpito fu soprattutto il settentrione: i raccolti furono contaminati, si vietò il consumo di frutta, verdura e di latte fresco, e si adottarono tutta una serie di altri provvedimenti per provare a limitare i danni alla salute pubblica. Un referendum, indetto in seguito, fece definitivamente abbandonare l’idea di utilizzare il nucleare per produrre energia elettrica entro i confini patri.
Considerato il tonfo che potrebbe subire la nostra economia, questi strani giorni potrebbero, invece, riportare alla memoria, il periodo dell’austerità generata dalla crisi petrolifera a metà degli anni 70’, con gli italiani appiedati, che dovettero cambiare molte delle abitudini acquisite negli anni del boom. Al di là dei riferimenti al passato, più o meno recente, questo 2020 non lo dimenticheremo facilmente. La nostra vita, in questi giorni,potrebbe cambiare ancora di più rispetto a quanto già non sia accaduto fino al momento. Si attende nelle prossime ore l’emanazione dell’ennesimo decreto da parte del Governo. Un decreto che potrebbe prevedere provvedimenti senza precedenti. Chiuderanno tutte le scuole per almeno una decina di giorni? Lo sport in tutta la nazione sarà fortemente limitato? Fortemente limitati i grandi eventi musicali e culturali? E cosa accadrà ancora nei prossimi giorni? Quando ci sarà il picco influenzale? Il già precario sistema sanitario pubblico (soprattutto al sud) reggerà? Quale sarà l’impatto sulle casse dello Stato, sul nostro debito pubblico, sul sistema Paese in genere? Il virus dilagherà nel resto d’Europa e del mondo? Quando finirà di flagellarci? Stiamo esagerando o al contrario stiamo sottovalutando i rischi per la salute (e non solo)?
I cittadini attendono con ansia le decisioni che, ormai a breve, verranno prese da chi ci governa. Con la speranza che siano davvero utili, se non altro a far passare la paura che, in queste ore, comincia ad impossessarsi di molti. Su questo portale vi terremo aggiornati. A breve, brevissimo, ne sapremo tutti di più.
Giovanni Pirrotta