Coronavirus: salgono i casi di positività in riva allo Stretto. Per ora sono segnalati solo 16 casi in provincia ma potrebbero drammaticamente aumentare nelle prossime ore. Un gruppo di avvocati, medici, imprenditori, professionisti (almeno 150) ha pensato bene di recarsi in Trentino a sciare, la prima settimana di Marzo, cioè dopo che era già scoppiato il “caso Codogno”.
Nessun provvedimento governativo all’epoca lo impediva. Il buon senso, forse, sì. Il problema è che, al loro rientro, pare che quasi tutti abbiano continuato a fare la vita di sempre: visite mediche nel proprio ambulatorio, partite a tennis, uscite con amici, la spesa al market, … Tutto come prima, insomma.
Oggi si scopre che, purtroppo, diversi di loro accusano sintomi febbrili. Di sicuro, purtroppo, due di loro sono ricoverati per aver contratto il virus, uno (50 enne) è intubato. Il panico si sta diffondendo a Messina, insieme alla rabbia. Molti chiedono provvedimenti esemplari, a cominciare, nemmeno a dirlo, dal solito Sindaco De Luca. Ormai, però, la frittata è fatta!
Non tutti, comunque, sembrano preoccuparsi. In città, infatti, ci sono tante persone chiuse in casa al contrario di diverse altre che (ci segnalano), nelle ultime ore, hanno ripreso a popolare le strade. Le forze dell’ordine, dunque, sono chiamate ad un lavoro straordinario per fare applicare le ordinanze governative e quelle sindacali.
Il senso di responsabilità non appartiene a tutti. Speriamo che la leggerezza dei comportamenti di alcuni, non danneggiirreparabilmente una comunità intera.
Giovanni Pirrotta